Storia

L’Assegno Unico e Universale è nato da un’idea presentata, durante la Leopolda 2019, da Matteo Renzi e da Elena Bonetti. È, quindi, uno dei pilastri della proposta politica di Italia Viva. Il 23 dicembre 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo recante l’istituzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico.

Dal 1° luglio 2021, l’Assegno Unico e Universale è stato preceduto da una misura ponte, grazie a un Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì 4 giugno 2021. Dal 2022 è diventato una misura permanente e strutturale, incardinata nella riforma fiscale in sostituzione di detrazioni e bonus pre esistenti. Per l’Assegno Unico Universale, che interessa 7 milioni di nuclei familiari in cui sono presenti 11 milioni di figli, si stima una spesa di competenza su base annua pari a 19,2 miliardi di euro. Di questi, più di 6 miliardi sono aggiuntivi, mentre gli altri derivano da una complessiva riorganizzazione del welfare familiare. 

Unico e Universale: le parole chiave

L’Assegno è “unico e universale” perché semplifica le misure precedentemente rivolte al sostegno delle famiglie e perché viene attribuito a tutte le famiglie, anche a chi in precedenza non usufruiva di benefici. Dalle misure abrogate, quindi, cui si aggiungono nuovi stanziamenti, arriva “una misura equa e riguarda tutti”,come  ha spiegato la Ministra Bonetti a “il Sole 24 Ore”.

Unico. Le risorse messe a disposizione per finanziare la misura sono pari a 21,6 miliardi tra risorse già stanziate in passato, le nuove risorse previste dalla legge di bilancio 2021 anche per i prossimi anni e minori costi/maggiori entrate derivanti dalle sei misure che verranno sostituite dall’assegno unico. Quali sono queste misure? Dal 1° gennaio 2022, sono stati abrogati il premio alla nascita e il Fondo di sostegno alla natalità. Dal mese di marzo 2022, inoltre, non saranno più riconosciuti gli assegni ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, gli assegni familiari per i figli minori e le detrazioni per carichi di famiglia relativi a figli di età inferiore a 21 anni. L’Assegno Unico, invece, non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido ed è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali. Infine, per i nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza, l’Inps corrisponderà d’ufficio le somme tramite il sussidio, fino a concorrenza dell’importo spettante. Le risorse provenienti dall’eliminazione di queste precedenti forme di sostegno sono circa 15 miliardi. A queste si aggiungono le risorse previste dalla legge di bilancio per il 2020 – ovvero 1.044 milioni per il 2021 e 1.244 a partire dal 2022 -volte a creare un Fondo Assegno Universale. Tali risorse, inoltre, sono state incrementate di circa 3 miliardi per il 2021, fondi stanziati dall’ultima legge di bilancio. Con la legge di bilancio 2021 è anche stato istituito un apposito fondo per l’attuazione della riforma fiscale, la cui dotazione verrà utilizzata per l’Assegno Universale e per ulteriori servizi alla famiglia per una quota compresa tra i 5 e i 6 miliardi a partire dal 2022. Dunque, le risorse per l’Assegno Unico e Universale per il 2022 ammontano a circa 21,6 miliardi. L’aumento rispetto ai precedenti benefici per la famiglia sarà quindi pari a circa il 40 per cento.

Universale. L’Assegno Unico Universale riguarda tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori – che siano essi non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati – e senza limiti di reddito. Con l’entrata in vigore dell’Assegno Unico, su 7 milioni di famiglie, 4,6 milioni avranno in media 1.600 euro in più all’anno. Di questi, circa un milione sono nuclei con lavoratori autonomi, ovvero lavoratori cui in precedenza non venivano attribuiti benefici. 

Obiettivi

Con l’Assegno Unico Universale diventa realtà il primo pezzo del Family Act. Si concretizzauna politica di visione e di investimento nelle nuove generazioni. Rappresenta un provvedimento storico, che semplifica e rende strutturale l’investimento per le famiglie. È un impegno chiaro che le famiglie, che avevano atteso per anni e che finalmente riconosce il valore che ogni bambina e ogni bambino hanno nella vita di tutta la nostra comunità. Come ha spiegato la Ministra Elena Bonetti (il Sole 24 Ore, 31 dicembre), “Con l’Assegno Unico e Universale introduciamo un sostegno strutturale e stabile per oltre 7 milioni di famiglie con figli. Non solo una riorganizzazione di misure ma un aumento di risorse”. Segna, insomma, un cambio di passo che mette al centro la famiglia, come nucleo primario della nostra comunità.